Il giovane mercato legale della cannabis a New York sta cercando di guadagnare slancio facilitando l’ingresso di operatori fuori dallo stato e autorizzando la vendita di prodotti psicotropi a base di canapa – e quindi federalmente legali – nei dispensari.
Lunedì 3 marzo è stato presentato al Senato di New York un nuovo disegno di legge che mira ad abrogare un regolamento d’emergenza che limita la vendita di questi prodotti, la cui entrata in vigore era inizialmente prevista per luglio.
L’Office for Cannabis Management (OCM) di New York aveva messo in atto un regolamento d’emergenza per contrastare l’afflusso di questi prodotti, comprese le varianti del THC come la Delta-8 e la Delta-10. Questa misura sarebbe dovuta entrare in vigore il 27 luglio 2025.
Tuttavia, il disegno di legge S05809, attualmente all’esame del Senato, mira ad abrogare questa normativa, concentrandosi principalmente sul delta-9-THC, il nome scientifico del THC. Questo emendamento potrebbe consentire la vendita nei dispensari legali di altri isomeri del THC (il delta-8 o il delta-10, ottenuti sinteticamente dal CBD) a partire dal 1° gennaio 2026.
Allo stesso tempo, la CMO ha introdotto una nuova licenza commerciale per la cannabis: la “Adult-Use Processor Type 3 Branding License“. Questa licenza consente ai marchi di cannabis di accedere al mercato legale di New York senza possedere un impianto di lavorazione fisico o impegnarsi in attività direttamente collegate alla pianta.
Il programma originale di New York era stato concepito per favorire le imprese locali e impedire ai grandi gruppi multistatali di dominare il mercato. Questa nuova licenza aprirebbe la strada ad attori esterni.
La licenza di tipo 3 consente ai marchi di cannabis di commercializzare i loro prodotti attraverso accordi di “white label” con trasformatori già approvati dallo Stato. In pratica, un trasformatore si occupa dell’estrazione, della miscelazione, dell’infusione, del confezionamento e dell’etichettatura, mentre il licenziatario contribuisce con la sua proprietà intellettuale (loghi, specifiche del prodotto) e con elementi diversi dalla cannabis (carta da rotolo, terepeni, vaporizzatori, ecc.) Il trasformatore deve rispettare gli standard di qualità del marchio, garantendo l’uniformità del prodotto.
L’OCM continuerà a richiedere la totale trasparenza sulla proprietà, la gestione e le finanze delle aziende per garantire la conformità con le norme di controllo del mercato e prevenire influenze indebite.
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