In recenti commenti, Donald Trump ha indicato un cambiamento significativo nella sua posizione sulla politica della cannabis, suggerendo che potrebbe sostenere la depenalizzazione.
Un cambiamento di prospettiva
In una conferenza stampa a Mar-a-Lago giovedì, Donald Trump ha riconosciuto la tendenza nazionale crescente verso la legalizzazione e ha lasciato intendere che potrebbe appoggiare la misura di legalizzazione della cannabis ricreativa della Florida prossimamente approvata.
“Man mano che legalizziamo la cannabis, sono sempre più favorevole perché, sapete, è legalizzata in tutto il Paese”, ha detto Trump, come riportato da Marijuana Moment. “La Florida ha un progetto in cantiere. Farò una dichiarazione in merito molto presto”.
Il cambiamento di opinione rappresenta un allontanamento dalla posizione tradizionalmente dura sulla politica delle droghe che ha caratterizzato la sua carriera politica.
Tuttavia, i commenti di Donald Trump riflettono il riconoscimento del cambiamento del panorama legale della cannabis negli Stati Uniti. Mentre sempre più Stati si muovono verso la legalizzazione, l’ex presidente sembra allineare le sue opinioni con il sentimento nazionale generale.
Ha sottolineato l’incoerenza dell’incarcerazione di persone per reati legati a una sostanza che sta diventando sempre più legale: “Man mano che legalizziamo la cannabis in tutto il Paese – che sia una cosa buona o cattiva – è terribilmente difficile avere in ogni prigione persone che sono in carcere in questo momento per qualcosa che è legale”
L’emendamento 3 della Florida e il potenziale sostegno di Donald Trump
L’Emendamento 3 della Florida, una proposta di emendamento costituzionale che sarà votata a novembre, legalizzerebbe il possesso e l’acquisto di un massimo di tre once di cannabis (84 grammi) per gli adulti, così come di un massimo di cinque grammi di concentrati di cannabis.
L’emendamento autorizza inoltre i titolari di licenze per la cannabis terapeutica a vendere prodotti ad adulti di età superiore ai 21 anni.
Nonostante l’opposizione del governatore Ron DeSantis, recenti sondaggi suggeriscono che la misura potrebbe raccogliere il 60% di consensi necessari per passare.
Trump, che risiede in Florida, non ha ancora preso una posizione pubblica definitiva sull’emendamento 3, ma ha lasciato intendere che presto renderà nota la sua posizione, come ha fatto su una serie di altre questioni, tra cui la restrizione dei diritti di aborto.
Per quanto riguarda la cannabis, questo potrebbe essere un momento cruciale per il movimento a favore della legalizzazione della cannabis, non da ultimo a causa dell’influenza di Donald Trump sull’elettorato repubblicano nello Stato ma anche a livello nazionale. Il suo potenziale sostegno potrebbe influenzare gli elettori indecisi e dare una spinta significativa alle possibilità di approvazione dell’emendamento.
Posizioni divergenti all’interno del partito repubblicano
L’evoluzione della posizione di Donald Trump contrasta nettamente con quella del governatore Ron DeSantis.
Quest’ultimo ha espresso la sua opposizione alla legalizzazione della cannabis, esprimendo preoccupazione per la potenza della cannabis moderna e il suo potenziale impatto sulla salute pubblica. Ha inoltre criticato l’emendamento proposto per quella che considera una mancanza di limiti al possesso e al consumo.
La posizione di DeSantis è stata espressa in una recente colazione di lavoro alla convention del GOP, dove ha esortato i membri del Partito Repubblicano della Florida ad opporsi all’emendamento 3, dicendo: “Vi dà un diritto costituzionale illimitato di possedere e fumare”
Il bilancio di Trump sulla politica delle droghe
L’apparente cambiamento di posizione di Donald Trump sulla cannabis è particolarmente degno di nota vista la sua linea dura sulla politica delle droghe.
Quando ha lanciato la sua campagna di rielezione nel novembre 2022, Donald Trump ha sostenuto pene severe per gli spacciatori di droga, suggerendo persino la pena di morte per coloro che sono stati condannati per aver venduto droga.
Durante la sua presidenza, Trump si è ampiamente rimesso agli Stati sulla questione della legalizzazione della cannabis, evitando un giro di vite federale sui programmi di cannabis legale negli Stati, nonostante le pressioni dell’allora procuratore generale Jeff Sessions.
Trump ha anche concesso la grazia presidenziale a persone condannate a lunghe pene per reati di droga, tra cui Alice Johnson, condannata all’ergastolo per il suo ruolo in un traffico di cocaina.
Trump si è concentrato sul suo caso nelle recenti dichiarazioni, sottolineando che la sua condanna riguardava “in gran parte la marijuana, che in molti casi è ora legalizzata” a livello statale.
Implicazioni politiche
Il cambiamento di posizione di Donald Trump sulla cannabis potrebbe avere un impatto significativo sulle elezioni presidenziali del 2024 e raccogliere voti dai Democratici.
I suoi commenti lo hanno già distinto da altri candidati del GOP, come Ron DeSantis, che mantengono un approccio più tradizionale alla politica sulle droghe. Allineandosi al crescente movimento nazionale per la legalizzazione della cannabis, Donald Trump potrebbe fare appello a un elettorato più ampio, compresi gli elettori più giovani e i sostenitori della riforma della giustizia penale.
Il potenziale sostegno di Trump all’Emendamento 3 della Florida potrebbe anche dare impulso al movimento di riforma della cannabis nello Stato e oltre. Con gran parte dell’elettorato della Florida favorevole alla legalizzazione della cannabis, il sostegno di Trump potrebbe contribuire a garantire i voti necessari per approvare l’emendamento. Questo, a sua volta, potrebbe aprire la strada a ulteriori riforme della cannabis sia a livello statale che federale.