La cannabis, spesso associata alla controcultura contemporanea, ha una storia lunga e complessa, profondamente radicata in società diverse. Una recente ricerca condotta a Milano, in Italia, getta nuova luce sull’uso storico della cannabis esaminando i resti scheletrici di un cimitero del XVII secolo.
Lo studio condotto da scienziati dell’Università di Milano porta alla luce prove dell’uso ricreativo della cannabis.
Cenni storici e proibizione papale
L’uso storico della cannabis è ben documentato, con lo storico greco Erodoto che ne cita gli effetti psicotropi nel 440 a.C.. Anche i documenti medici del Medioevo in Europa rivelano applicazioni mediche diffuse della cannabis, per il trattamento di disturbi che vanno dalla gotta ai dolori del parto.
Nel 1484, Papa Innocenzo VIII emanò un decreto che descriveva la cannabis come un “sacramento empio”, dando inizio a una secolare associazione con il paganesimo e a una ribellione contro la Chiesa.
I ricercatori guidati dalla biologa Gaia Giordano hanno condotto uno studio innovativo sui femori della cripta della Ca’ Granda di Milano, scoprendo tracce di THC e CBD. È la prima volta che la cannabis viene rilevata nelle ossa umane, fornendo una visione unica del consumo storico di cannabis. Questi risultati mettono in discussione l’opinione prevalente secondo cui la cannabis sarebbe scomparsa dai documenti storici dopo il divieto papale.
I risultati dello studio indicano che la cannabis era probabilmente usata a scopo ricreativo nella Milano del XVII secolo, dato che le cartelle cliniche dell’Ospedale Maggiore, il principale ospedale per poveri della città, non includevano la cannabis tra le piante medicinali.
L’archeotossicologo Domenico di Candia, che ha guidato lo studio, suggerisce che le dure condizioni della Milano del XVII secolo, caratterizzate da carestie, malattie e povertà, possono aver contribuito all’uso ricreativo della cannabis. La pianta potrebbe essere stata aggiunta a cibi, come torte e infusi, per alleviare la dura realtà della vita dell’epoca.
La produzione storica di canapa in Italia
Il ruolo storico dell’Italia come grande produttore di canapa aggiunge un altro livello alle scoperte. La canapa era ampiamente utilizzata in una varietà di industrie, tra cui quella delle corde, dei tessuti e della carta. I ricercatori, tra cui Marco Perduca, ex senatore italiano, ritengono che la popolarità della canapa nella storia italiana renda probabile che la cannabis fosse consumata anche per i suoi effetti psicoattivi.
Questa scoperta solleva interrogativi sulla vergogna sociale associata al consumo di cannabis, che persiste tuttora.
Perduca suggerisce che lo stigma è radicato nella percezione della cannabis come sostanza che sfida l’obbedienza, in particolare alla Chiesa cattolica, che è storicamente un’istituzione potente in Italia. Nonostante l’attuale legalizzazione della cannabis terapeutica in Italia, continuano i dibattiti sulla sua più ampia accettazione, compresa l’inclusione del CBD negli elenchi degli stupefacenti.
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