A pochi mesi dall’entrata in vigore della legge sulla cannabis medica in Francia, Santé France Cannabis (SFC), che rappresenta le aziende del settore, ha presentato una serie di proposte per lo sviluppo dell’industria. Allo stesso tempo, Ludovic Mendès, membro del Parlamento, si sta preparando a presentare una proposta di legge all’Assemblea Nazionale francese per regolamentare tutte le attività, dalla produzione alla distribuzione di farmaci a base di cannabis.
“L’accesso alla cannabis terapeutica non può più essere considerato oggi come un’opzione, ma come una necessità urgente”, scrive Frantz Deschamps, presidente della SFC, in un preambolo. Dopo un esperimento prolungato, il gruppo di pressione sottolinea che sono ancora necessari due decreti per completare il decreto che autorizza la coltivazione di cannabis per scopi medici in Francia e la produzione di farmaci a base di cannabis:
- Un decreto del ministro della Sanità, che stabilirà le specifiche per i prodotti medicinali a base di cannabis per uso medico
- Un’ordinanza interministeriale emanata dai ministri dell’Agricoltura, delle Dogane, degli Interni e della Sanità, che stabilirà le modalità tecniche per la detenzione, la coltivazione, l’importazione, l’esportazione, il trasporto e lo stoccaggio della pianta di cannabis a scopo medico sul territorio nazionale
Il 21 aprile di quest’anno, la Direction Générale de la Santé (DGS) ha presentato le linee guida adottate per lo status dei prodotti medicinali a base di cannabis. La scelta è quella di uno status ad hoc per questi farmaci, che permetta una cura personalizzata e un livello adeguato di tracciabilità e qualità.
È in questo contesto che la SFC ha presentato 16 raccomandazioni per l’industria francese della cannabis medica.
Tra queste, naturalmente, c’è la necessità di fare rapidi progressi sulla definizione dello status ad hoc, che è atteso da 3 anni, avendo cura di “calibrarlo per i farmaci a base di cannabis“.
Per quanto riguarda le indicazioni terapeutiche, il sindacato vorrebbe partire dalle 5 già incluse nella sperimentazione (epilessia, cancro, dolore neuropatico, cure palliative e spasticità) per poi estenderle a seconda delle evidenze fornite e sulla base del lavoro di un comitato scientifico (ANSM) e dell’Alta Autorità per la Salute (HAS) per rispondere alle esigenze dei pazienti.”
Per quanto riguarda la prescrizione, vengono avanzate due proposte: prevedere l’introduzione di una formazione obbligatoria per gli operatori sanitari che sono i primi prescrittori e stabilire che qualsiasi medico, sia esso specialista o generico, possa prescrivere farmaci a base di cannabis.
Per quanto riguarda la coltivazione, il sindacato raccomanda la coesistenza di due modelli di autorizzazione, ovvero la contrattualizzazione preliminare con gli stabilimenti autorizzati e un sistema di autorizzazione rilasciato sotto la supervisione dell’ANSM. Chiede inoltre di non imporre l’obbligo di installare un sistema di ventilazione e filtraggio meccanico, per consentire alle serre ibride di optare per la ventilazione naturale. A quanto ci risulta, almeno un membro di SFC dispone di questo tipo di impianti.
Infine, SFC raccomanda di autorizzare l’esportazione di cannabis terapeutica, che consentirebbe alle aziende francesi di assicurarsi sbocchi al di fuori della Francia fino al completamento del programma francese sulla cannabis terapeutica.
La nota globale di SFC è disponibile qui.