Diverse organizzazioni e partiti politici pro-cannabis la scorsa settimana hanno lanciato una campagna per raccogliere firme e mettere al voto un referendum per depenalizzare la coltivazione domestica di cannabis e porre fine alle pene per l’uso personale.
Circa 350.000 cittadini italiani hanno già messo le loro firme e aderito alla campagna con un obiettivo di almeno 500.000 firme elettroniche verificate da raccogliere entro il 30 settembre per procedere con il referendum.
Il referendum mira a depenalizzare la coltivazione personale di cannabis ed eliminare le pene per il possesso di cannabis modificando diversi articoli della legge italiana sugli stupefacenti.
Se tutte le firme sono raccolte, la Corte Suprema di Cassazione verificherà la legittimità di tutte le firme. Nel frattempo, la Corte Costituzionale assicurerà che il quesito referendario sia in linea con la Costituzione italiana. Se tutte le firme saranno convalidate, Sergio Mattarella, il presidente italiano, potrà emettere un decreto che fissi la data del referendum. I cittadini italiani voteranno quindi “sì” o “no” per l’abolizione degli articoli della legge sugli stupefacenti che criminalizzano la coltivazione di cannabis per uso personale e le sanzioni amministrative per il possesso personale.
La campagna per votare sulla depenalizzazione della cannabis segue il recente voto della Commissione Giudiziaria della Camera dei Deputati italiana su una nuova proposta di depenalizzazione della coltivazione della cannabis. Tuttavia, questa proposta deve ancora essere discussa e votata dal Parlamento.
Non è la prima volta che gli attivisti italiani per la cannabis cercano di depenalizzare l’uso ricreativo della cannabis attraverso una votazione. Nel 1993 un referendum promosso dal Partito Radicale Italiano guidato da Marco Pannella riuscì a depenalizzare le sanzioni penali per l’uso personale di cannabis. Nel corso degli anni gli attivisti hanno fatto diversi tentativi per depenalizzare o legalizzare la cannabis, ma finora senza successo.
Tuttavia, diverse sentenze del tribunale hanno già affermato la legalità della coltivazione di cannabis per uso personale. E persino la Direzione Investigativa Antimafia ha recentemente sostenuto la depenalizzazione della cannabis a causa del fallimento della guerra alla droga.
Depenalizzando la cannabis per uso personale, l’Italia si unirebbe ad altri Paesi europei che hanno depenalizzato la cannabis ricreativa, tra cui Spagna, Olanda e Portogallo.
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