Il presidente italiano Sergio Mattarella ha graziato ufficialmente un pensionato che coltivava cannabis per alleviare il suo dolore.
Il 63enne si era rivolto al Presidente dopo che il suo appello era stato respinto dalla massima corte italiana. Il capo di stato ha accettato di cancellare la sua condanna a cinque mesi di prigione e una multa di 800 euro.
L’uomo della provincia italiana settentrionale di Trento stava coltivando un piccolo numero di piante di cannabis per uso personale e medico.
Sieropositivo, affetto da diabete, epatite e danni al fegato, non poteva più prendere le sue solite medicine a causa dei pericolosi effetti collaterali e ha preferito rivolgersi alla cannabis, il cuiuso medico è autorizzato in Italia dal 2007. Tuttavia, la cannabis medica deve essere prescritta da un medico e distribuita attraverso le farmacie, che la importano dai Paesi Bassi o dal Canada o la ottengono dall’esercito italiano.
La cannabis medica legale è però molto costosa e non soddisfa la domanda in termini di quantità, qualità o diversità. Sono in corso riforme per renderlo disponibile gratuitamente nelle farmacie e per aumentarne la produzione.
L’autocoltivazione di cannabis è ancora illegale in Italia, anche se alcune province del sud permettono una certa flessibilità. È la prima volta che un autocoltivatore è “autorizzato” a coltivare la propria cannabis medica.
L’uomo fu inizialmente assolto, il giudice trovò che il suo uso di cannabis era puramente medico, “non narcotico”. Un secondo giudice ha ribaltato il verdetto in appello, decisione confermata dalla Corte Suprema italiana. L’ultima speranza era una grazia presidenziale, che ottenne e che riproduciamo qui sotto.