Il Ministero della Sanità pubblica thailandese ha annunciato la scorsa settimana che tre tipi di olio di cannabis sono stati aggiunti alla lista nazionale thailandese dei farmaci essenziali (NLEM). Ora che la cannabis è nella lista dei “farmaci essenziali”, gli ospedali pubblici possono prescrivere liberamente l’olio di estratto di cannabis ai pazienti in determinate circostanze, secondo l’Organizzazione Farmaceutica Governativa della Thailandia (GPO).
Il primo tipo di olio di cannabis contiene una percentuale maggiore di tetraidrocannabinolo, o THC. Il secondo tipo presenta livelli più elevati di CBD, o cannabidiolo. La terza soluzione ha livelli uguali di THC e CBD, secondo il dottor Nathakan Suwanpiddokul, farmacista dell’OPG.
L’olio sarà utilizzato soprattutto dai pazienti oncologici, in particolare quelli che soffrono degli effetti collaterali dei trattamenti chemioterapici, come nausea e vomito. L’olio sarà utilizzato anche per alleviare il dolore dei malati terminali, in particolare di quelli che hanno difficoltà a dormire o a mangiare.
L’aggiunta dell’olio di cannabis al NLEM renderà questa medicina molto più accessibile in Thailandia, con il governo che coprirà i costi per chiunque prescriva olio di cannabis in un ospedale pubblico.
A livello nazionale, i medici di 893 ospedali pubblici possono ora prescrivere l’olio di cannabis ai pazienti. In totale, ci sono ora 1.173 dispensari di cannabis in Thailandia, secondo il Ministro della Salute Pubblica Anutin Charnvirakul.
Anutin ha detto che l’uso della cannabis per scopi medici è una delle politiche più importanti del Ministero della Salute. Il Paese ha recentemente annunciato la distribuzione gratuita di 1 milione di piante di cannabis ai cittadini per aiutare lo sforzo di produzione nazionale.
“È gratificante che tutte e tre le formulazioni di oli di estratto di cannabis medica siano state incluse nel NLEM. Il 14 maggio, questo non solo fornirà ai pazienti più opzioni sanitarie, ma rafforzerà anche la medicina del Paese. Inoltre, riduce il costo dell’importazione di farmaci costosi dall’estero”