Studi sulla cannabis

Nessuno studio sulla cannabis? Oltre 30.000 articoli scientifici pubblicati in 10 anni

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Negli ultimi anni, l’interesse della comunità scientifica per la cannabis è cresciuto e i ricercatori di tutto il mondo hanno pubblicato un numero impressionante di studi sui componenti attivi della pianta e sui loro effetti.

Contrariamente alle affermazioni sulla mancanza di studi scientifici, il sito web National Library of Medicine/PubMed.gov rivela un notevole aumento del numero di studi sulla cannabis.

Una semplice ricerca per parole chiave su PubMed.gov mostra che i ricercatori hanno pubblicato più di 4.000 articoli scientifici sulla cannabis negli ultimi tre anni. Dall’inizio del 2013 sono stati pubblicati 32.000 articoli scientifici, un’ondata di interesse senza precedenti. Più del 70% di tutti gli articoli scientifici peer-reviewed sulla cannabis sono stati pubblicati negli ultimi dieci anni e più del 90% di questa letteratura è stata pubblicata a partire dal 2002.

Questo aumento sostanziale non è semplicemente una tendenza statistica, ma riflette un profondo cambiamento di direzione. I ricercatori non si limitano a esplorare il potenziale terapeutico della cannabis, ma studiano anche gli effetti pratici delle normative sulla cannabis in tutto il mondo.

Risultati contraddittori

Sebbene la proliferazione di ricerche sulla cannabis sia ovvia, non tutti i risultati sono concordi. Uno studio australiano, per esempio, mette in discussione l’idea che la cannabis aiuti a ridurre la dipendenza da oppioidi. Lo studio, durato due decenni e che ha coinvolto più di 600 eroinomani, non ha trovato prove conclusive di un legame tra l’uso di cannabis e la riduzione del consumo di oppioidi illeciti, evidenziando la complessità delle interazioni tra sostanze e la necessità di discussioni sfumate sul ruolo della cannabis nel trattamento della dipendenza.

Un altro studio esamina gli effetti psichedelici della cannabis. Contrariamente a quanto si crede, la ricerca suggerisce che la cannabis ad alto contenuto di THC può indurre esperienze psichedeliche, sfidando la percezione che la cannabis non abbia tali proprietà. Lo studio propone quindi di esplorare la cannabis ad alto contenuto di THC come potenziale trattamento aggiuntivo per i disturbi psichiatrici.

Implicazioni per la politica e la società

La ricchezza della letteratura scientifica sulla cannabis dovrebbe avere profonde implicazioni per i politici e per la società nel suo complesso. Alla luce di questi numerosi studi, Paul Armentano, vicedirettore dell’organizzazione pro-riforma NORML, richiama urgentemente a discussioni basate sull’evidenza. I politici devono abbandonare l’obsoleta lente del “cosa non sappiamo” e adottare un approccio più informato alla riforma della cannabis.

I risultati contrastanti evidenziano anche la necessità di una comprensione sfumata degli effetti della cannabis. Narrazioni troppo semplici possono ostacolare una conoscenza reale e ampia degli effetti della cannabis e distorcere la percezione pubblica.

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