Mentre, secondo molte testimonianze precedentemente riportate, la Direction Générale de la Santé (DGS) non aveva previsto correttamente l’estensione della sperimentazione della cannabis terapeutica, sta ora cercando di salvare i mobili.
La DGS ha così pubblicato mercoledì 5 aprile un nuovo bando di gara per trovare una soluzione alla mancanza di olio di CBD ad alto dosaggio attualmente fornito alla maggior parte dei pazienti della sperimentazione. Per quanto riguarda il contesto, la proroga della sperimentazione si è resa necessaria perché la DGS non ha fatto progressi sui 2 temi principali che dovevano essere affrontati nei primi 2 anni, ovvero:
- lo status di questi prodotti (ad hoc, in questo caso da integrare nel codice di sanità pubblica, o preparazione magistrale)
- il rimborso o meno da parte delle assicurazioni sanitarie
Da parte dei pazienti, la sperimentazione è stata ampiamente acclamata in occasione di un rapporto di valutazione realizzato da diverse agenzie esterne.
Un bando di gara molto ampio
È sparito il prezzo di 14 euro per prodotto offerto nella prima gara d’appalto. Il secondo lascia una forbice tra i 10.000 e il milione di euro per la fornitura di 56.250.000 milligrammi di cannabidiolo, l’equivalente di 22.000 flaconi da 50 ml dosati a 50 mg/ml, quantità massima che il DGS ritiene necessaria per la proroga di un anno della sperimentazione. Secondo i nostri calcoli, questo coprirebbe il fabbisogno di quasi 1.000 persone al ritmo di 2 flaconi al mese.
Anche il dosaggio preciso dei cannabinoidi è finito. La confezione deve rispettare un rapporto massimo THC:CBD di 1:50, senza l’obbligo di essere priva di THC quando l’olio mancante non ne contiene. Il prodotto può anche superare lo 0,3% di THC, il che lo farebbe rientrare nell’elenco degli stupefacenti, una categoria di prodotti medici che richiede maggiori autorizzazioni per l’importazione e la distribuzione – ma questo è già il caso della maggior parte dei prodotti sperimentali.
Modificati i rapporti di valutazione dei diversi criteri per aggiudicarsi l’appalto. Nel primo bando di gara, la qualità del prodotto pesava per il 30% del punteggio finale, contro il 15% del nuovo bando, e la capacità di consegna era valutata al 12% nel primo bando contro il 30% nel secondo.
Le capsule non facevano più parte della prima gara d’appalto per l’estensione.
La scadenza per rispondere alla gara d’appalto, disponibile online, è il 4 maggio.
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