Cannabis in Ontario

L’Ontario intensifica gli sforzi per combattere il mercato illegale della cannabis

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L’Ontario sta intensificando la repressione del mercato illegale della cannabis con un investimento di 31 milioni di dollari nei prossimi tre anni.

Il finanziamento, riaffermato nelle prospettive economiche e fiscali dell’Ontario per il 2024, è destinato a sostenere le squadre provinciali per l’applicazione della cannabis, le Provincial Joint Forces Cannabis Enforcement Teams (PJFCET).

Guidata dalla Polizia Provinciale dell’Ontario (OPP), questa unità specializzata si occupa di attività illegali di cannabis online e offline, rispettando l’impegno di regolamentare la distribuzione della cannabis e proteggere gli operatori autorizzati.

All’inizio di quest’anno, il Consiglio comunale di Toronto, la capitale della provincia dell’Ontario, ha chiesto una revisione approfondita del Provincial Cannabis Control Act, 2017 per combattere più efficacemente il commercio illegale di cannabis.

La mozione del consiglio spiega che i comuni hanno bisogno di maggiori risorse e capacità di applicazione per combattere queste operazioni illecite, suggerendo che sono necessari nuovi strumenti, misure di applicazione più severe e una migliore collaborazione tra i comuni e il governo provinciale.

La richiesta riflette la crescente frustrazione, in particolare tra le imprese autorizzate che devono affrontare costi di conformità alle normative, mentre gli operatori illegali beneficiano di minori vincoli operativi.

Crescita del mercato illegale della cannabis in Ontario

Nell’ultimo anno, il mercato al dettaglio della cannabis dell’Ontario senza licenza non si è esaurito. I negozi senza licenza esistono ancora nella provincia e, sebbene alcune di queste operazioni siano state sanzionate, gli sforzi per farle rispettare sono stati incoerenti. Questa disparità ha portato al malcontento dei rivenditori legali, che ritengono che i venditori senza licenza godano di un vantaggio ingiusto.

Uno di questi rivenditori, Paul McGovern, ex poliziotto di Toronto diventato imprenditore della cannabis, ha espresso le sue preoccupazioni a Stratcann sull’approccio frammentario dell’Ontario all’applicazione della legge. Egli suggerisce che una strategia provinciale più unificata, simile a quelle della Colombia Britannica e del Nuovo Brunswick, potrebbe aiutare a controllare il mercato illegale in modo più efficace.

Paul McGovern sottolinea inoltre la necessità di sensibilizzare l’opinione pubblica, affermando che mentre gli addetti ai lavori e le forze dell’ordine riconoscono il problema, il pubblico in generale e il sistema giudiziario potrebbero non essere pienamente consapevoli delle attuali dinamiche del mercato illegale.

“La mia sensazione è che non tutti i membri del sistema giudiziario siano consapevoli di ciò che sta accadendo”, ha dichiarato McGovern. Egli osserva che, mentre gli operatori del settore tengono d’occhio queste tendenze, il pubblico in generale e alcuni legislatori potrebbero ancora guardare alla situazione attraverso la lente degli anni precedenti alla legalizzazione, senza comprendere il panorama normativo moderno.

Anche il più grande rivenditore di cannabis dell’Ontario, High Tide, che gestisce più di 70 negozi con il marchio Canna Cabana, ha accolto con favore lo stanziamento di 31 milioni di dollari. L’amministratore delegato di High Tide Raj Grover ha espresso sostegno per l’impegno di bilancio dell’Ontario, anticipando che le risorse aiuteranno le forze dell’ordine a combattere la pubblicità e la promozione illegale della cannabis.

“Come più grande catena canadese di vendita al dettaglio di cannabis, con 72 negozi e oltre 700 dipendenti in Ontario, noi [High Tide] applaudiamo l’impegno del governo dell’Ontario”, ha twittato Raj Grover. Ha aggiunto che l’azienda è in attesa di piani di attuazione dettagliati.

L’investimento fa anche parte delle significative entrate dell’Ontario dall’accisa sulla cannabis, da cui raccoglie il 75% della raccolta federale, ovvero circa 379 milioni di dollari nel 2024-2025.

Questa fonte di entrate è in costante crescita, da 215 milioni di dollari nel 2021-2022 a 344 milioni di dollari nel 2023-2024. Nel frattempo, l’Ontario Cannabis Store (OCS), l’unico venditore di cannabis online autorizzato nella provincia, ha registrato entrate costanti, stimate in 225 milioni di dollari entro il 2024-2025.

Un’attivazione per sensibilizzare i consumatori

Per celebrare il sesto anniversario della legalizzazione della cannabis, l’OCS e l’Alcohol and Gaming Commission of Ontario (AGCO) hanno lanciato un’iniziativa di educazione al consumo non convenzionale, “Buzzkill”.

Progettata in collaborazione con l’agenzia di Toronto LG2, questa esperienza pop-up riproduce un dispensario illegale, ma serve solo a informare il pubblico sui rischi della cannabis non regolamentata. Utilizzando etichette satiriche di prodotti come “Pesti Cider” o “Magic Mould” (vedi foto illustrativa), l’iniziativa mette in evidenza i rischi per la salute associati alla cannabis illegale, che può contenere contaminanti come metalli pesanti, pesticidi tossici e livelli di THC incoerenti a causa della mancanza di test.

Il presidente dell’OCS David Lobo e l’amministratore delegato dell’AGCO Karin Schnarr hanno spiegato che l’Operazione Buzzkill sfida la percezione dei consumatori e mira a dimostrare che solo i prodotti autorizzati sono testati per la sicurezza e la tracciabilità, come indicato dal sigillo di vendita al dettaglio della cannabis dell’Ontario.

Un recente studio condotto in Ontario ha rivelato che l’86% dei campioni di cannabis illegale conteneva diversi pesticidi e il 62% degli abitanti dell’Ontario riconosce che i prodotti illegali pongono problemi di sicurezza. Tuttavia, il 46% dei consumatori continua ad acquistare cannabis da fonti non autorizzate, in parte a causa della diffusa confusione su dove acquistare la cannabis illegale.

“Buzzkill” ha attirato l’attenzione attraverso i social media e i manifesti della comunità, creando un’eco sull’importanza di fare scelte informate quando si tratta di cannabis.

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