Cannabis nei Caraibi

Le Isole Cayman tengono un referendum sulla depenalizzazione della cannabis

Pubblicato

su

PUBBLICITÀ

Il governo delle Isole Cayman ha annunciato l’intenzione di indire un referendum sulla depenalizzazione del possesso di piccole quantità di cannabis, seguendo la tendenza in aumento tra i Paesi caraibici a riformare la loro politica in materia.

Il Ministro del Turismo Kenneth Bryan ha annunciato la decisione in una conferenza stampa, sottolineando la volontà del governo di ascoltare il pubblico. Ha dichiarato: “Questo governo si impegna ad ascoltare la volontà della gente, perché si tratta più di cambiare vite che di cambiare leggi”.

Il referendum, che coinciderà con le elezioni generali del prossimo anno, permetterà agli elettori di decidere se il possesso di piccole quantità di cannabis debba essere trattato come un reato minore, paragonabile a una multa per divieto di sosta.

Le modifiche proposte alla legge

Attualmente, il possesso di cannabis rimane illegale nelle Isole Cayman, con la legislazione locale che impone pene severe. Una persona colta in possesso di 12 grammi di cannabis può essere condannata a un anno di reclusione, anche in caso di prima infrazione.

Se approvato dagli elettori, il possesso di piccole quantità di cannabis non comporterà più una fedina penale, un cambiamento che potrebbe avere importanti ripercussioni sociali.

Anche se la quantità di cannabis che sarà considerata un reato minore non è ancora stata determinata, Bryan ha detto che l’obiettivo è quello di alleggerire il peso sul sistema giudiziario penale e offrire agli individui un’alternativa alla detenzione per reati minori di droga.

Una tendenza regionale verso la riforma della cannabis

Le Isole Cayman non sono le sole a riconsiderare la loro posizione sulla cannabis. In tutti i Caraibi è in atto un notevole movimento verso la depenalizzazione e la legalizzazione della cannabis, in particolare per scopi medici o sacramentali.

Diversi Paesi vicini hanno già alleggerito le loro leggi sulla cannabis a seguito di un accordo globale dei Paesi caraibici. Ad Antigua, i rastafariani sono autorizzati a coltivare e consumare, così come i “non credenti” che possono coltivare quattro piante di cannabis ciascuno e possedere fino a 15 grammi.

La Giamaica, un altro attore chiave della regione, ha depenalizzato il possesso di piccole quantità, ha autorizzato i rastafari a fare uso sacramentale della pianta e ha sviluppato l’industria della cannabis medica.

Recentemente, le Isole Vergini Americane hanno compiuto un passo più ampio legalizzando l’uso ricreativo e sacramentale della cannabis, riconoscendone l’importanza nelle tradizioni locali.

Le Isole Cayman hanno legalizzato la cannabis medica nel 2017. Da allora, la cannabis medica è diventata un’opzione terapeutica accettata, anche se l’accesso rimane strettamente regolamentato.

Clicca per commentare

Trending

Exit mobile version