Cannabinoidi

L’ANSM esclude il THCA, il CBNA, il THCV e il THCVA dall’elenco degli stupefacenti

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La scorsa settimana, l’Agenzia Nazionale Francese per la Sicurezza dei Medicinali (ANSM) ha annunciato il divieto di diverse molecole di cannabinoidi, tra cui H2-CBD, H4-CBD e qualsiasi variazione della molecola delta-9-THC, a partire dal 3 giugno. L’obiettivo era quello di porre fine al commercio di cannabinoidi sintetici ricavati dal CBD e di anticipare l’arrivo di nuovi cannabinoidi.

Tuttavia, nel suo comunicato stampa, l’Agenzia ha menzionato il THCA per nome, il che ci ha fatto riflettere, dato che la molecola è presente naturalmente nella pianta in quantità maggiori rispetto al THC. Ci siamo anche chiesti se fosse coinvolto il THCV, un cannabinoide presente in quantità misurabili anche in alcune varietà di canapa.

Sembra che l’ANSM abbia puntato troppo in alto. In una decisione del 3 giugno, l’Agenzia ha annunciato l’esclusione dall’elenco degli stupefacenti:

  • l’acido cannabinolico o CBNA
  • la tetraidrocannabivarina o THCV e l’acido tetraidrocannabivarico o THCVA a condizione che il loro contenuto non superi lo 0,3% rispettivamente
  • e l’acido tetraidrocannabinolico o THCA a condizione che sia rispettato il contenuto di cui all’articolo 1 dell’ordinanza del 30 dicembre 2021 (grosso modo, a quanto ci risulta, il materiale decarbossilato non supera lo 0,3% di THC)

Anche diversi gruppi avevano espresso il loro stupore: l’Association Française des Producteurs de Cannabinoïdes (AFPC), l’Union des Industriels pour la valorisation des extraits de chanvre (UIVEC) e l’Union Des Professionnels Du CBD (UPCBD). L’UPCBD aveva anche annunciato che stava preparando un ricorso per contestare la classificazione di queste molecole come stupefacenti.

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