Cannabis negli Stati Uniti

L’American University Athletic Association (NCAA) raccomanda di rimuovere la cannabis dall’elenco delle sostanze proibite

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La scorsa settimana, la National Collegiate Athletic Association (NCAA) Committee on Competitive Safeguards and Medical Aspects of Sport (CMAS) ha raccomandato di rimuovere la cannabis dalla sua lista di sostanze proibite, chiedendo invece una “robusta strategia educativa”.

L’associazione sportiva, che organizza i programmi sportivi di molte scuole e università di alto livello negli Stati Uniti, ha annunciato per la prima volta a giugno che stava considerando queste riforme. Alcune federazioni sportive statunitensi come la NBA, MMA o MLB già non effettuano più controlli sulla cannabis.

La commissione ha concluso che l’eliminazione della cannabis dai protocolli di analisi :

  • riconosce l’inefficacia della politica esistente, che comprende il divieto, i test e la penalizzazione
  • affermare il ruolo del programma di test antidroga dell’NCAA, che si occupa esclusivamente di sostanze che migliorano le prestazioni
  • e sottolinea l’importanza di passare a una strategia di riduzione del danno che dia priorità all’educazione e al sostegno a livello scolastico rispetto alle sanzioni.

In una dichiarazione, James Houle, presidente della commissione e psicologo sportivo capo dell’Ohio State, ha affermato che “quando si tratta di prendere una decisione su una questione importante come questa, siamo d’accordo che i membri debbano avere l’opportunità di votare sul risultato finale”.

“Stiamo raccomandando un radicale cambiamento di paradigma per quanto riguarda i cannabinoidi. Vogliamo modernizzare la strategia con le ultime ricerche per dare alle scuole la migliore opportunità di sostenere la salute degli studenti-atleti”, ha dichiarato James Houle in un comunicato stampa.

La NCAA ha dichiarato che la raccomandazione “cerca di riorientare la salute degli studenti-atleti riconoscendo le opinioni dei membri e il mutevole panorama culturale e legale che circonda i cannabinoidi” ed è “basata su un ampio studio informato da esperti del settore e della materia”, tra cui medici ed esperti di dipendenze.

Nel 2022, la CMAS ha innalzato da 35 a 150 nanogrammi per millilitro di sangue la soglia di cannabinoidi per il mancato superamento di un test, allineandosi alle politiche dell’Agenzia mondiale antidoping.

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