L’Institut Louis Malardé (ILM) in Polinesia sta facendo progressi nella ricerca sul CBD terapeutico, grazie in particolare al suo lavoro sulla varietà di cannabis MM6.
Con un contenuto di THC inferiore allo 0,3%, la varietà MM6 sembra offrire una strada promettente per lo sviluppo di un’industria del CBD sostenibile nella regione. Dopo due anni di ricerca e di coltivazione indoor, ILM si sta preparando a testare la vitalità della pianta nei diversi climi esterni della Polinesia.
Coltivazione della MM6
Negli stabilimenti ILM di Paea, la varietà MM6, i cui semi sono stati importati dagli Stati Uniti, è stata finora coltivata con cura in contenitori a clima controllato. Questi contenitori consentono ai ricercatori di regolare con precisione variabili quali temperatura, umidità, livelli di CO₂ e cicli di luce, per garantire una crescita ottimale della pianta. Secondo Sébastien Bardury, farmacista dell’ILM, questo livello di controllo è fondamentale per ottenere un’alta resa di fiori mantenendo i livelli di THC al di sotto della soglia legale dello 0,3%.
“Cambierò i cicli di umidità sul mio pannello di controllo perché, man mano che si procede con i cicli di fioritura, dobbiamo ridurla”, spiega Bardury a La 1ère.
Sebbene la varietà MM6 abbia dato risultati promettenti al chiuso, la sua adattabilità ai diversi climi della Polinesia deve ancora essere testata. Édouard Suhas, direttore dell’ILM, sottolinea che si tratta di una sfida importante: “Il clima delle Isole Marchesi non è lo stesso delle Isole Australi, quindi dovremo tenere conto anche degli effetti climatici in relazione ai nostri arcipelaghi”.
La MM6 è particolarmente suscettibile ai parassiti e alle carenze nutrizionali, che potrebbero avere un impatto sulla sua capacità di mantenere bassi livelli di THC quando viene coltivata all’aperto. Ciononostante, l’ILM prevede di avviare prove all’aperto in cinque arcipelaghi polinesiani all’inizio del 2025, previa approvazione del governo. Due agricoltori per arcipelago sono già stati selezionati per partecipare a questo esperimento innovativo.
A differenza delle varietà di cannabis ad alto contenuto di THC introdotte nella regione negli anni ’70, la MM6 mira a soddisfare le esigenze terapeutiche rimanendo al di sotto dello 0,3% di THC.
“Ci è stato chiesto di guardare al lato terapeutico delle cose, utilizzando piante che producono CBD”, spiega Édouard Suhas.
Per farlo, ILM ha importato semi da coltivatori riconosciuti, aggirando il retaggio della regione di coltivare cannabis ricca di THC. Fin dall’inizio della fase sperimentale, i ricercatori analizzeranno i profili fitocannabinoidi delle piante per assicurarsi che soddisfino i loro vincoli.