In una recente lettera al Congresso, la Drug Enforcement Administration (DEA) ribadisce la sua “autorità finale” su qualsiasi decisione di riclassificazione della cannabis, indipendentemente dalle raccomandazioni del Dipartimento di Salute e Servizi Umani (HHS).
Mentre le parti interessate attendono con ansia il risultato, è evidente la complessa interazione tra agenzie federali, legislatori e opinione pubblica.
Riclassificare o non riclassificare la cannabis
Nel 2022, l’amministrazione Biden ha avviato una revisione delle politiche federali sulla cannabis. Di conseguenza, l’anno scorso il Dipartimento della Salute e dei Servizi Umani degli Stati Uniti (HHS) ha raccomandato ufficialmente di spostare la cannabis dalla Tabella I alla Tabella III della Lista di Controllo degli Stupefacenti. Le Schede permettono di controllare le sostanze in base alla loro pericolosità, con la Tabella I che è la più restrittiva, non riconoscendo alcun uso medico e presentando un alto potenziale di abuso.
Dopo che lo scorso agosto l’HHS ha formulato la sua raccomandazione, “la DEA sta conducendo una propria revisione”, si legge nella lettera, inviata il mese scorso.
“La DEA ha l’autorità finale di classificare, riclassificare o declassare una droga ai sensi della legge sulle sostanze controllate, dopo aver preso in considerazione i criteri statutari e normativi pertinenti e la valutazione scientifica e medica del Dipartimento della Salute e dei Servizi Umani (HHS)”, si legge nel documento.
Questo chiarimento ha causato frustrazione tra i legislatori, compreso il senatore Earl Blumenauer, che presiede il Congressional Cannabis Caucus. Lui e altri 30 legislatori bipartisan stanno sollecitando la DEA a considerare i “meriti” della legalizzazione della cannabis durante la revisione.
La risposta della DEA, tuttavia, offre pochi spunti su queste preoccupazioni, mantenendo un approccio procedurale e non affrontando le argomentazioni chiave avanzate dai legislatori.
Mancanza di trasparenza dell’HHS
La raccomandazione dell’HHS di spostare la cannabis dalla Tabella I alla Tabella III, basata su una valutazione scientifica, ha dato il via all’attuale processo di revisione. Tuttavia, i dettagli di questa raccomandazione rimangono avvolti nella segretezza, con centinaia di pagine di spiegazioni inviate alla DEA disponibili solo in forma pesantemente redatta.
Questa mancanza di trasparenza impedisce alle parti interessate di comprendere appieno il ragionamento alla base della raccomandazione dell’HHS, complicando ulteriormente il processo decisionale.
Mentre una coalizione di sei governatori statunitensi sollecitava l’amministrazione Biden a riclassificare la cannabis entro la fine dell’anno precedente, 29 ex procuratori statunitensi si sono espressi contro tale mossa, chiedendo che l’amministrazione mantenesse la cannabis nell’elenco I. Anche sei ex capi della DEA e cinque ex zar della Casa Bianca hanno espresso la loro opposizione alla raccomandazione dell’HHS.
L’esito della revisione della DEA avrà profonde implicazioni per la riforma della politica sulla cannabis negli Stati Uniti. I sostenitori e i legislatori continuano a chiedere un approccio globale, esortando la DEA ad andare oltre la Schedule III e a prendere in considerazione la completa declassificazione, cioè a togliere la cannabis dalla Narcotics Control List e a depenalizzarla a livello federale.
Il cambiamento nell’opinione pubblica, riflesso in un sondaggio Gallup in cui sette americani su dieci sono favorevoli a un cambiamento nella politica sulla cannabis, aggiunge peso all’argomentazione per una posizione più progressista sulla regolamentazione della cannabis negli Stati Uniti.