La DEA dice che è legale spedire semi di cannabis in tutti gli Stati Uniti

I coltivatori di cannabis, sia commerciali che amatoriali, possono ora ottenere i loro semi a livello nazionale senza paura di violare la legge federale.

In precedenza, a causa dell’illegalità della cannabis a livello federale, i semi di cannabis (o cloni) erano limitati allo stato in cui venivano prodotti, quindi una varietà coltivata legalmente in uno stato non poteva attraversare i confini statali.

Naturalmente, i ceppi coltivati in California potrebbero facilmente sconfinare nel vicino stato dell’Oregon, ma questo è tecnicamente illegale secondo la legge federale.

Un recente chiarimento legale della Drug Enforcement Administration (DEA) potrebbe significare che i semi di varietà di cannabis popolari in una parte del paese potrebbero essere legalmente spediti in un’altra parte del paese, poiché la DEA considera tutte le forme di semi di cannabis come canapa legale a livello federale.

Il giornalista di Marijuana Moment Kyle Jaeger, per esempio, ha recentemente rivelato una lettera dei funzionari della DEA che chiarisce la definizione di semi di cannabis, cloni e colture di tessuti.

Un cambiamento datato 2018

Nel 2018, il Congresso degli Stati Uniti ha approvato una legge sull’agricoltura che ha legalizzato la canapa negli Stati Uniti. La legge definisce “canapa” come qualsiasi pianta di Cannabis contenente meno dello 0,3% di THC. Questo permette alla canapa di essere coltivata e usata per scopi industriali – per creare tessuti e materiali – cibo e per cannabinoidi “minori” come CBD, delta-8 e altri.

Lo scorso novembre, Shane Pennington, un avvocato di Vicente Sederberg LLP a New York, ha scritto ai funzionari della DEA chiedendo chiarimenti sulla definizione di seme di cannabis, clone e coltura di tessuti.

I semi di cannabis sono sempre stati considerati illegali perché provengono da piante ad alto contenuto di THC. La fonte dei semi è superiore allo 0,3% di THC, e quindi qualsiasi cosa proveniente da queste piante, come i semi, è stata anche considerata cannabis illegale.

Shane Pennington ha sostenuto che non è la fonte del materiale che determina la legalità, ma il materiale stesso, il che significa che poiché un seme di cannabis contiene meno dello 0,3% di THC, dovrebbe essere classificato come canapa. Se i semi sono di canapa, non sono una sostanza controllata e sono quindi legali a livello federale.

Quando si determina se una particolare sostanza legata alla cannabis è “canapa” legale a livello federale o “marijuana” della Tabella I, è la sostanza stessa che conta, non la sua fonte”, ha scritto Pennington in un blog post, che la DEA ha quindi confermato.

Quali sono le implicazioni?

Per ora, il riconoscimento della DEA che i semi di cannabis, i cloni e le colture di tessuti non sono sostanze controllate non ha forza di legge, ma è un grande passo avanti nell’allentare le restrizioni sulla cannabis.

Al di là del tema dei semi, questa scoperta potrebbe aprire tutta una serie di possibilità per i coltivatori di cannabis, e potrebbe diffondere una diversità di ceppi ai mercati legali in tutto il paese e anche fuori, aprendo il pool genetico e portando a nuove tendenze e gusti in erba.

Potrebbe anche aprire la strada a ricerche più precise sulla pianta. Per decenni, la ricerca sulla cannabis era limitata all’Università del Mississippi, che coltivava erba a basso contenuto di THC (circa l’8%). Tuttavia, la maggior parte dei dispensari vende cannabis con una percentuale di THC di circa il 20%.

La capacità di spedire le genetiche in tutto il paese permetterebbe una ricerca più approfondita sulla pianta, usando varietà che riflettono ciò che gli adulti effettivamente comprano e consumano nei negozi.