L’associazione francese Kokopelli, nota per la distribuzione di semi gratuiti e riproducibili, ha deciso di agire per liberare la canapa CBD.
Infatti, a partire dall’Ordinanza del 30 dicembre 2021 che regolamenta parzialmente la canapa, la coltivazione della canapa è vietata ai privati e consentita solo agli “agricoltori attivi”. Per i privati, solo il possesso e il consumo rimangono legali, ma la coltivazione di CBD in casa o all’aperto è vietata.
Kokopelli, che si batte in particolare per l’accesso di tutti a tutti i semi, ha quindi lanciato una petizione online che servirà come base per un’azione politica presso vari ministeri per cercare di rompere il divieto di autoproduzione della canapa. L’obiettivo è quello di rimuovere il divieto di coltivazione per le varietà di cannabis che offrono un livello di THC inferiore al limite legale, oggi fissato allo 0,3%.
In attesa che chiunque possa coltivare legalmente il proprio giardino, l’associazione consiglia di procurarsi i fiori di CBD da coltivatori locali o da negozi che rivendono i loro prodotti. Raccomanda inoltre di chiedere ai negozi fisici o online i certificati di coltivazione biologica quando sono in promozione. Kokopelli incoraggia anche l’autoproduzione di CBD, laddove possibile e legale.
L’associazione terrà un evento dal vivo sul tema il 14 dicembre.
Kokopelli è noto per i suoi numerosi atti di disobbedienza civile volti a rompere il monopolio delle banche mondiali dei semi, che considera un bene comune. D’altra parte, è stata più volte criticata per le posizioni del suo fondatore o da ex dipendenti che hanno denunciato le loro condizioni di lavoro.