La camera bassa del Parlamento italiano ha approvato oggi la legalizzazione della coltivazione e del consumo di cannabis a scopo medico. Il disegno di legge ha ricevuto 317 voti a favore, 40 contro e 13 astensioni. Ora deve passare al Senato prima di essere approvato.
Tra le altre cose, la legge stabilisce criteri uniformi per l’accesso alla cannabis medica, incoraggia la ricerca scientifica sui possibili usi della cannabis e semplifica le assunzioni nel settore.
L’uso medico della cannabis è legale in Italia dal 2013. Inizialmente il paese si affidava alle importazioni di Bedrocan olandese per rifornire le sue farmacie, ma presto si rese conto che il prodotto era troppo costoso per i pazienti. Ha quindi intrapreso una cultura nazionale, guidata dall’esercito, con risultati poco convincenti e prezzi che si aggirano intorno ai 20 euro al grammo in vendita. Alcuni pazienti possono coltivare la propria cannabis con un permesso.
Tra le nuove caratteristiche della legge, i medici potranno prescrivere la cannabis per più condizioni, incluso il dolore. La prescrizione dovrà specificare un periodo di trattamento di non più di tre mesi, oltre alla dose e al dosaggio.
I medicinali autorizzati dal Ministero della Salute e prescritti da un medico saranno rimborsabili dalla Previdenza Sociale Italiana. La loro aliquota IVA sarà ridotta al 5% (rispetto al 22% dell’aliquota normale).
La coltivazione di cannabis può essere affidata a società private, che possono importare o esportare cannabis tra entità autorizzate. 1,7 milioni saranno destinati allo sviluppo di questa industria.
Le regioni e le province autonome italiane saranno responsabili della raccolta di dati sui pazienti, sulle malattie trattate e sull’efficacia dei trattamenti.
Saranno inoltre organizzate campagne di prevenzione e informazione per gli italiani e gli operatori sanitari coinvolti nella gestione del dolore o nella ricerca sull’uso terapeutico della cannabis.
