Il 27 luglio il programma italiano di cannabis medica sarà esteso ad altri pazienti. Il Ministero della Salute italiano ha pubblicato il 25 giugno un decreto riguardante l’uso terapeutico della cannabis: i “medicinali a base di cannabis di origine vegetale” saranno ora inclusi nella sezione B dei medicinali, come “trattamento sintomatico di supporto ai trattamenti standard”.
In altre parole, la cannabis sotto forma di fiori può ora essere prescritta da qualsiasi medico per qualsiasi malattia che causi dolore.
Secondo il governo, la produzione e la distribuzione di cannabis medica continueranno allo stesso modo e l’aumento della domanda legato al nuovo decreto, che entra in vigore il 27 luglio, non sarà un problema poiché le autorità dicono di essere pronte a soddisfare la domanda.
L’Italia ha legalizzato la cannabis medica nel 2013. Non essendoci produzione nazionale di cannabis, ai primi pazienti fu prescritta cannabis importata dall’Olanda a prezzi proibitivi di oltre 30 euro al grammo. Nel 2014 il Paese ha affidato all’esercito la missione di produrre cannabis per i pazienti italiani, con l’obiettivo di un prezzo di 5€ al grammo. Poiché l’esercito trovava difficile produrre cannabis di qualità, l’Italia decise infine di aprire le licenze di produzione alle aziende private.
Il paese ora si rifornisce dai Paesi Bassi e dal Canada e conta sulla sua futura produzione nazionale per abbassare il costo dei medicinali, che sono stati recentemente rimborsati dal sistema sanitario italiano.