In Cile, 75 membri del Congresso sono stati sottoposti a test antidroga per “individuare eventuali legami parlamentari con il traffico di droga”.
Questa curiosa misura arriva dopo l’approvazione, il 13 luglio, di un disegno di legge che regola il controllo del consumo di droghe e stupefacenti da parte dei parlamentari in carica.
Un sorteggio ha determinato quali legislatori dovevano sottoporsi a un test antidroga del capello che avrebbe rilevato la presenza di THC, cocaina, benzodiazepine, anfetamine, metanfetamine e oppiacei.
Ai membri del Congresso che fanno uso di farmaci per scopi medici è stata data, ovviamente, la possibilità di dichiararlo in anticipo.
Recensioni miste
Secondo El País, i membri del Frente Amplio, il partito a cui appartiene il presidente progressista Gabriel Boric, hanno riconosciuto di trovarsi “tra l’incudine e il martello, in quanto un rifiuto del disegno di legge avrebbe potuto essere interpretato come una posizione anti-trasparenza”.
Tra i deputati favorevoli, Juan Antonio Coloma, dell’Unione Democratica Indipendente (UDI), conservatore, ha dichiarato: “Se ci sono parlamentari che fanno uso di droghe, è perché le comprano, e se le comprano, possono essere estorti da coloro che le forniscono”.
Dall’altra parte della barricata c’è il legislatore Jaime Sáez del partito di rivoluzione democratica Frente Amplio. Sáez è uno dei funzionari sorteggiati e ha precedentemente dichiarato di fare uso di cannabis ricreativa sotto controllo medico.
“Spero che dopo questo show mediatico, ci sarà un dibattito approfondito che ci permetterà di regolamentare il consumo di cannabis in Cile“. Circa cinque milioni di cileni fanno uso di cannabis. Non siamo tossicodipendenti, malati di mente o criminali”, ha detto.
Quali sono i risultati?
Secondo La Tercera, un documento ufficiale afferma che dei 75 deputati che hanno dovuto sottoporsi al test obbligatorio, tutti sono risultati negativi.
“Nessuno di loro ha mostrato alcuna violazione delle norme del regolamento che vieta l’abuso di sostanze stupefacenti o psicotrope o di droghe”, ha dichiarato.
Tuttavia, tre deputati non si sono sottoposti al test: Marisela Santibáñez (PC), Clara Sagardía (IND-Frente Amplio) e Jorge Durán (RN).
Mentre Santibáñez e Sagardía hanno presentato un appello per la protezione contro il regolamento sui test antidroga (insieme ad altri tre deputati), Durán era fuori dal Paese.
Di conseguenza, tutti e tre dovranno presentarsi davanti alla Commissione etica dell’Assemblea.
Da parte loro, i parlamentari che hanno presentato l’azione di tutela sostengono che questo nuovo regolamento “viola i loro diritti fondamentali, come l’integrità fisica e psicologica delle persone o il rispetto e la protezione della privacy”.
I test dei restanti 77 eurodeputati dovrebbero svolgersi nelle prossime settimane.
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