In un cambiamento significativo nel discorso politico portoghese, c’è un crescente consenso a favore della legalizzazione della cannabis per uso adulto in Portogallo.
Durante un dibattito all’Assemblea della Repubblica (AR), i rappresentanti di vari partiti e organizzazioni politiche hanno espresso il loro sostegno alla regolamentazione della cannabis piuttosto che al mantenimento di politiche proibizioniste.
Questo sviluppo segue il recente annuncio del Partito Socialista (PS), che attualmente detiene la maggioranza nel governo portoghese, riguardo alla formazione di un nuovo gruppo di lavoro per discutere la legalizzazione dell’uso personale di cannabis.
La conferenza, intitolata “Esposizione alla cannabis durante l’adolescenza e salute” e organizzata dal Gruppo di attivisti per il trattamento (GAT), sembra indicare che da più parti sta emergendo un consenso verso la regolamentazione dell’uso personale di cannabis.
Posto sotto il coordinamento scientifico della professoressa Teresa Summavielle, ha riunito esperti nazionali e internazionali che hanno parlato, ad esempio, di come comprendere e affrontare i rischi associati al consumo di cannabis, in particolare tra gli adolescenti.
Prospettive politiche sulla regolamentazione della cannabis
António Maló de Abreu, presidente del Comitato per la Salute e membro del Partito Socialdemocratico, ha riconosciuto la complessità della questione della cannabis. Ha sottolineato l’importanza di proteggere i giovani dai potenziali danni del consumo di cannabis, riconoscendo al contempo le mutevoli tendenze internazionali a favore della regolamentazione. Tuttavia, ha anche espresso la preoccupazione che la legalizzazione possa involontariamente aumentare il consumo di cannabis tra i minori, cosa che non sembra essere riscontrata all’estero.
Carlos Alves, vicepresidente di Infarmed, l’autorità portoghese per i farmaci e i prodotti sanitari, ha sottolineato la necessità che il Portogallo si impegni nelle discussioni sull’uso non medico della cannabis, in quanto si tratta di un problema globale. Ha sottolineato l’importanza di affrontare i rischi associati al consumo di cannabis, in particolare le malattie psicologiche, pur riconoscendo la diversità degli approcci adottati dai diversi Paesi.
João Goulão, del SICAD (Service d’intervention en matière de conduites addictives et de dépendances), ha adottato una linea più morbida sulla regolamentazione del consumo di cannabis tra gli adulti. Ha sottolineato la necessità di minimizzare gli effetti nocivi della cannabis, in particolare tra gli adolescenti, e ha suggerito di considerare un paradigma normativo più ampio per varie sostanze. Goulão ha sottolineato che, sebbene gli interessi economici possano giocare un ruolo, l’attenzione deve essere rivolta in primo luogo alla salute e a un processo decisionale basato sull’evidenza.
Per una regolamentazione responsabile della cannabis
Luís Mendão, direttore dell’Iniziativa dei Cittadini GAT, ha moderato le discussioni e ha sottolineato l’impegno dell’organizzazione per una regolamentazione responsabile basata sulla conoscenza e sulla protezione della salute. Ha ricordato il sostegno di tre rettori universitari alla regolamentazione della cannabis in una lettera al Parlamento.
Maria de Lurdes Rodrigues, rettore dell’ISCTE ed ex ministro dell’Istruzione, ha espresso il suo sostegno alla regolamentazione della cannabis, sottolineando l’importanza di basare le politiche su prove empiriche piuttosto che su opinioni personali. Ha anche fatto un parallelo con l’alcol, sottolineando gli effetti negativi del consumo di alcol sulla salute e sul comportamento.
Il Portogallo sta assistendo a un cambiamento significativo nel suo approccio alla regolamentazione della cannabis, con un crescente sostegno alla legalizzazione dell’uso da parte degli adulti. Le discussioni all’interno dell’Assemblea della Repubblica indicano la volontà di esplorare approcci alla politica sulla cannabis basati su dati concreti che diano priorità alla salute e alla sicurezza, in particolare tra i giovani.
Sebbene le considerazioni economiche siano all’ordine del giorno, l’obiettivo principale rimane quello di ridurre i rischi potenziali associati al consumo di cannabis, riflettendo lo spostamento delle tendenze internazionali verso la regolamentazione piuttosto che la proibizione.