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Il consumo di cannabis è legato a tassi più bassi di cancro alla prostata

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Cannabis e cancro alla prostata
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Un recente studio pubblicato sulla rivista Biomedicines ha trovato un’associazione significativa tra il consumo di cannabis e la riduzione della prevalenza del cancro alla prostata. Si prevede che il cancro alla prostata, attualmente il secondo tumore più comune con 1,4 milioni di diagnosi all’anno in tutto il mondo, raddoppierà entro il 2040.

Nonostante la sua prevalenza, è difficile attuare misure preventive efficaci contro il cancro alla prostata. Questo studio fornisce interessanti indicazioni su come il consumo di cannabis possa influenzare il rischio di sviluppare questa malattia.

Metodologia e dati demografici dello studio

Il gruppo di ricerca, affiliato alla University of Connecticut School of Medicine e all’H. Lee Moffitt Cancer Center and Research Institute in Florida, ha utilizzato i dati di un’ampia indagine nazionale. Sono state analizzate le risposte di 2.503 uomini di età superiore ai 50 anni, con una coorte composta per quasi il 90% da uomini bianchi non ispanici, a tutti i quali era stato diagnosticato un cancro alla prostata.

I partecipanti sono stati divisi in tre gruppi in base al loro consumo di cannabis: consumatori attuali, ex consumatori e coloro che non avevano mai fatto uso di cannabis. Questa categorizzazione ha permesso ai ricercatori di fare confronti e identificare potenziali correlazioni tra l’uso di cannabis e la prevalenza del cancro alla prostata.

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Risultati principali

Lo studio ha rilevato che i consumatori attuali e gli ex consumatori di cannabis avevano tassi significativamente più bassi di cancro alla prostata rispetto alle persone che non avevano mai fatto uso di cannabis. In particolare, il gruppo degli ex consumatori di cannabis aveva un tasso significativamente più basso di cancro alla prostata auto-riferito.

“In questo studio trasversale su 2.503 partecipanti statunitensi utilizzando l’indagine NSDUH (dal 2002 al 2020), abbiamo osservato che gli individui che erano ex consumatori di marijuana avevano un tasso significativamente più basso di cancro alla prostata (PCa) auto-riferito”, afferma lo studio. Sebbene anche gli attuali consumatori tendessero a dichiarare meno spesso il cancro alla prostata, la significatività statistica è meno chiara, probabilmente a causa delle ridotte dimensioni del campione di questo gruppo.

I ricercatori hanno osservato tendenze coerenti anche quando i dati sono stati suddivisi in sottogruppi, il che rafforza la forza delle loro conclusioni. Tra i partecipanti di età superiore ai 65 anni, il precedente consumo di cannabis era associato a una minore prevalenza di cancro alla prostata auto-riferito rispetto alle persone che non avevano mai fatto uso di cannabis. Analogamente, tra i bianchi non ispanici, l’ex consumo di cannabis era associato a tassi più bassi di cancro alla prostata.

Meccanismi biologici

Gli autori dello studio hanno sottolineato la plausibilità biologica dei loro risultati, basandosi sulle ricerche esistenti sugli effetti anticancro dei cannabinoidi. I cannabinoidi sono stati proposti come regolatori della crescita, della differenziazione, dell’invasione e delle metastasi delle cellule tumorali attraverso una serie di meccanismi. Questi includono la regolazione della via della proteina chinasi attivata dal mitogeno (MAPK), coinvolta nella proliferazione, nella differenziazione e nell’apoptosi cellulare, nonché la stimolazione della via p8-regolata, che induce l’autofagia e inibisce la via VEGF.

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Studi preclinici hanno dimostrato gli effetti antitumorali dei cannabinoidi sul cancro alla prostata. Ad esempio, una ricerca di Roberto et al ha indicato che WIN 55,212-2, un cannabinoide sintetico, inibisce la crescita, la proliferazione, la diffusione e l’invasione delle cellule del cancro alla prostata. Inoltre, ha dimostrato di indurre l’arresto del ciclo cellulare e di promuovere l’apoptosi in modelli di linee cellulari di cancro alla prostata.

Implicazioni future e ricerca

Lo studio evidenzia la necessità di ulteriori ricerche per convalidare e sviluppare questi risultati. Gli autori fanno notare che questo è il primo studio che esamina l’associazione tra uso di cannabis e cancro alla prostata in un’ampia coorte utilizzando un’indagine nazionale incentrata sugli uomini anziani, un gruppo ad alto rischio per la malattia.

“A nostra conoscenza, questo è il primo studio a esaminare l’associazione tra uso di marijuana e cancro alla prostata in un’ampia coorte, utilizzando un’indagine nazionale incentrata sul gruppo a rischio della popolazione maschile anziana. I nostri risultati possono essere utilizzati per generare ipotesi per futuri studi prospettici volti a valutare meglio il ruolo dei cannabinoidi (utilizzando la marijuana medica) nella prevenzione del cancro alla prostata”, hanno concluso i ricercatori.

Aurélien ha creato Newsweed nel 2015. Particolarmente interessato ai regolamenti internazionali e ai diversi mercati della cannabis, ha anche una vasta conoscenza della pianta e dei suoi usi.

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