Il Consiglio economico, sociale e ambientale (CESE), un organo consultivo che consiglia il governo e il Parlamento, martedì 24 gennaio si è espresso a favore di una legalizzazione regolamentata della cannabis.
Nel corso di una sessione plenaria, due relatori del CESE hanno presentato le linee principali del progetto di parere “Cannabis: abbandonare lo status quo per una legalizzazione regolamentata”.
Il lavoro del CESE si basa su 10 mesi di ricerche e audizioni per fare innanzitutto il punto sulle attuali politiche pubbliche ed esplorare l’impatto di un loro cambiamento, dallo status quo alla legalizzazione attraverso la depenalizzazione. Ricorda in gran parte il lavoro della Mission d’informations sur le cannabis, che ha portato a un’inazione generale su CBD, cannabis medica e cannabis terapeutica.
Il CESE sottolinea inoltre il “clamoroso fallimento della politica perseguita negli ultimi cinquant’anni”, ovvero la repressione del consumo di droga che nel 1970 mirava a rendere la Francia un Paese libero dalla droga. Insiste inoltre sull’inutilità della multa fissa di 200 euro che punisce il semplice e pubblico consumo di cannabis e che viene distribuita principalmente a giovani in situazioni di fragilità e mirata a popolazioni già in difficoltà.
il documento rileva inoltre che “dal punto di vista della salute pubblica, le azioni di prevenzione condotte sono generalmente inefficaci, in particolare con i giovani consumatori che sono sempre più esposti a prodotti non controllati”.
Il CESE aggiunge che il divieto annulla qualsiasi messaggio di prevenzione e “mobilita in larga misura i servizi di polizia e giudiziari, senza alcun effetto reale sull’entità del traffico e sul livello di consumo, che rimane il più alto in Europa”.
Ispirandosi alla legalizzazione della cannabis in Canada, a Malta o anche entro il 2024 in Germania, il CESE propone quindi una “legalizzazione controllata” della produzione, distribuzione e consumo di cannabis.
In attesa di un cambio di paradigma, il CESE chiede una prima fase di depenalizzazione con l’autorizzazione della cannabicoltura e dei Cannabis Social Club, oltre a lavorare sui test di guida per la cannabis, che oggi puniscono i consumatori di cannabis più della guida sotto l’effetto della cannabis, con tracce di THC che persistono a lungo dopo il consumo.
I due relatori, Florent Compain, portavoce di Friends of the Earth France, e Helno Eyriey, ex presidente dell’Unef, spiegano che questa legalizzazione è finalizzata principalmente a “obiettivi di salute pubblica”, ma potrebbe anche permettere di “indebolire e prosciugare il più possibile” il traffico illegale.
“Lungi da qualsiasi atteggiamento ideologico, il CESE chiede un ampio dibattito pubblico e il coinvolgimento delle “persone che lo fanno, perché sono quelle che sanno”.
Il CESE è inoltre favorevole a ridurre il contenuto di THC nella canapa all’1% e ad ampliare la ricerca sulla cannabis per comprendere meglio l’interazione della pianta con l’uomo e svilupparne gli usi industriali, tecnologici e tessili.