I terroir della Colombia producono profili terapeutici unici di cannabis

Recenti ricerche sulla coltivazione della cannabis in Colombia hanno rivelato la diversità della composizione chimica della pianta, in particolare la presenza di terpeni insoliti che potrebbero offrire benefici terapeutici unici.

Pubblicato sulla rivista Phytochemical Analysis, lo studio esplora la “significativa diversità fitochimica” della cannabis coltivata in diverse regioni del Paese, sullo sfondo del potenziale della Colombia di diventare un leader nel mercato globale della cannabis.

La ricca influenza dell’ambiente colombiano sulla crescita della cannabis

La diversità riscontrata nelle piante di cannabis colombiane è in gran parte attribuita all’ampia gamma di zone ambientali del Paese, che comprende spiagge tropicali, vulcani innevati, deserti, praterie e foreste pluviali.

Questi ambienti variegati offrono condizioni di crescita ideali per la cannabis e producono piante con proprietà chimiche distinte. Come sottolineano gli autori dello studio, “la quantità significativa di terpeni solitamente poco comuni suggerisce che gli ambienti colombiani possono avere capacità uniche che permettono alla pianta di esprimere questi composti”

Questa diversità di condizioni ambientali influisce anche su altri prodotti agricoli colombiani, come il caffè. Così come l’ambiente colombiano permette alle piante di caffè di sviluppare aromi unici, allo stesso modo influenza la Cannabis sativa, portando a una ricca diversità fenotipica e a composizioni chimiche varie.

Il team di ricerca ha raccolto 156 campioni di cannabis da 17 siti di coltivazione in sette province. Ha scoperto che le differenze nei profili di cannabinoidi e terpeni erano in parte dovute alle diverse condizioni ambientali in cui le piante erano coltivate.

Diversi profili di varietà di cannabis in Colombia

Profili cannabinoidi diversi da regione a regione

La ricerca ha identificato quattro chemotipi cannabinoidi distinti nei campioni di cannabis colombiana: le varietà a predominanza di THC (tipo I), CBD (tipo III), CBG (tipo IV) e “bilanciate” (tipo II).

Questi chemiotipi non sono stati trovati esclusivamente in una regione, anche se sono state osservate tendenze regionali. Per esempio, la cannabis coltivata nelle regioni del Centro-Sud e dell’Amazzonia aveva i livelli di THC-A più alti, mentre la regione del Triangolo del Caffè produceva piante con le maggiori concentrazioni di CBD-A.

Le regioni del Pacifico e dei Caraibi presentavano costantemente alti livelli di CBD-A e THC-A.

I ricercatori hanno anche scoperto che la cannabis proveniente dalle regioni del Centro-Sud e dell’Amazzonia aveva livelli significativamente più alti di CBDV, THCV e CBGA rispetto a quella proveniente da altre regioni.

L’importanza dei terpeni non comuni

La presenza di terpeni non comuni nella cannabis colombiana è uno dei risultati più interessanti dello studio. I terpeni, responsabili dell’aroma e del sapore della pianta, svolgono anche un importante ruolo nei suoi effetti terapeutici.

Il team di ricerca ha identificato 23 terpeni diversi, con il β-mircene che sembra essere il più abbondante nelle varietà bilanciate e a predominanza di CBD, mentre il nerolidolo 2 predomina nei campioni a predominanza di THC e CBG.

Come sottolinea lo studio, “le varietà colombiane possono avere profili terpenici unici” che potrebbero offrire non solo resistenza a parassiti e agenti patogeni, ma anche distinte proprietà medicinali, in grado di trattare condizioni come dolore, infiammazione, ansia e molte altre.

Terpeni come linalolo, cis-nerolidolo e trans-nerolidolo, che sono stati trovati in grandi quantità nella cannabis colombiana, sono generalmente considerati terpeni minori nella cannabis nordamericana. Tuttavia, la loro presenza in quantità così significative nelle piante colombiane amplifica il potenziale del Paese di produrre strain di cannabis unici e di grande valore terapeutico.

Il ruolo della genetica e dell’ambiente

I ricercatori attribuiscono la diversità chimica della cannabis colombiana non solo alla sua genetica, ma anche alle condizioni ambientali in cui viene coltivata.

Notano che l’“ampio spettro di colori, forme e aromi”nei campioni di cannabis riflette sia le loro origini genetiche sia le loro risposte adattative a fattori ambientali come l’altitudine, l’umidità, le precipitazioni, le caratteristiche del suolo e l’esposizione alla luce solare.

Questa flessibilità fenotipica consente alle piante di cannabis di prosperare in un’ampia gamma di condizioni, aumentando ulteriormente il loro potenziale per le applicazioni medicinali.

In particolare, la maggior parte dei campioni dello studio è stata coltivata in serre (71,8%) o all’aperto (28,2%), mentre nessuno è stato coltivato al chiuso.

Ciò suggerisce che l’ambiente naturale della Colombia è favorevole alla produzione di cannabis di alta qualità senza la necessità di condizioni indoor controllate. Inoltre, quasi la metà dei campioni erano varietà locali, mentre altri erano ibridi tra varietà locali e importate.

Quale impatto per la Colombia?

I risultati di questo studio hanno implicazioni significative sia per l’industria della cannabis medica sia per il mercato globale della cannabis in generale. La diversità metabolica> osservata nella cannabis colombiana suggerisce che il Paese potrebbe contribuire alla diversificazione chimica globale della pianta, portando allo sviluppo di nuovi prodotti medici.

Come concludono i ricercatori, “la Cannabis sativa colombiana potrebbe contribuire alla diversificazione chimica globale della cannabis medica, facilitando nuove applicazioni nella chimica medicinale”

Lo studio sottolinea anche l’importanza di ulteriori ricerche, in particolare il sequenziamento dell’intero genoma delle piante di cannabis colombiane, per comprendere meglio la genetica della pianta e il modo in cui interagisce con i fattori ambientali.

Questa ricerca potrebbe portare allo sviluppo di nuove cultivar di cannabis con proprietà terapeutiche specifiche, adatte alle esigenze dei pazienti di tutto il mondo.