In risposta alla carenza di maschere, che colpisce anche gli operatori sanitari italiani, il marchio Maeko ha avuto l’idea di creare maschere di canapa lavabili e riutilizzabili.
“Eravamo spaventati dall’idea che tutti facessimo un uso inappropriato degli usa e getta e che dopo questo evento drammatico avremmo dovuto occuparci anche di tutti i rifiuti prodotti, come uniformi, maschere, guanti, ecc. una catastrofe”, spiega Cinzia Vismara di Maeko, notando che: “Tra di noi, pensavo che ci sarebbero state delle soluzioni. Un giorno, tramite Facebook, ho visto alcuni video di vecchi medici che spiegavano come una volta avevano fatto maschere di stoffa che venivano poi lavate a 90 gradi per essere riutilizzate. E poi ho iniziato a parlarne”
Dall’idea sono seguiti rapidamente i prototipi. “Abbiamo deciso di usare la canapa che avevamo in magazzino, ma siccome non avevamo elastici e la merceria era chiusa, abbiamo dovuto improvvisare. Così ho contattato un mio cugino, che lavora come medico in un ospedale di Cagliari, il cui padre ha avuto per anni un laboratorio di vela. Ho spedito la stoffa e ho iniziato a lavorare alle prime maschere che mia cugina ha portato all’ospedale. La nostra idea iniziale era di venderle, ma dopo aver scoperto che a Cagliari, negli ospedali, non c’erano nemmeno maschere di carta, abbiamo deciso di donarle e di mandare più tessuto.
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Maschere comode, lavabili e impermeabili
Queste maschere di canapa sono fatte con due strati di tessuto e un altro strato di tela da spinnaker spessa e leggera. Il risultato è una maschera facciale comoda, lavabile e impermeabile.
“Non bisogna dimenticare che la canapa è un tessuto antibatterico naturale. Il suo primo risultato è che lo sporco e i cattivi odori proliferano meno”, ricorda Cinzia.
“Il personale infermieristico era molto soddisfatto. Abbiamo anche fornito il tessuto ad un cliente di Milano che ha fatto un’altra piccola produzione, parte della quale è stata venduta a privati e parte è stata donata. La meravigliosa testimonianza di un farmacista è che dopo tutto il giorno in cui hanno usato le nostre maschere, hanno confermato che non sentivano odore di saliva, mentre con le maschere di carta era molto forte.
L’idea è nata dalla preoccupazione di non contaminare ulteriormente con i rifiuti quando si usano maschere monouso. E alla fine è perfettamente in linea con le qualità della canapa.
Diversi studi hanno dimostrato le proprietà antibatteriche naturali della canapa, che vengono trasferite anche ai tessuti realizzati con la pianta. Secondo uno studio del 2014, le sostanze presenti nella canapa riducono la diffusione di alcuni batteri: “Si ritiene che alcune piante a fibra naturale, come la canapa, abbiano attività antibatterica contro un’ampia gamma di batteri patogeni “in cui” il carattere antibatterico potrebbe essere conferito da cannabinoidi, alcaloidi, altri composti bioattivi o fenoli di lignina”.
Un altro studio, sempre del 2014, ha evidenziato le qualità antibatteriche dei chips di canapa contro i batteri Escherichia coli.
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