La legalizzazione della cannabis sta entrando nuovamente nel dibattito politico francese, in quanto due parlamentari di partiti opposti – Ludovic Mendes (Ensemble pour la République) e Antoine Léaument (La France Insoumise) – presentano un rapporto parlamentare completo che sostiene un cambiamento radicale nella politica sulle droghe.
Il rapporto, che sarà pubblicato pubblicamente il 18 febbraio, evidenzia il fallimento dell’attuale approccio repressivo e chiede una regolamentazione del mercato della cannabis per frenare le reti criminali e dare priorità alla salute pubblica.
Passare dalla repressione alla regolamentazione
Dopo diciassette mesi di indagini, i due parlamentari hanno presentato 60 proposte, sfidando la posizione proibizionista che ha tenuto banco in Francia per più di 50 anni.
“Abbiamo bisogno di un cambio di paradigma, da un approccio di sicurezza a un approccio di salute pubblica”, spiega Ludovic Mendes in un’intervista a BFMTV. I deputati ritengono che le politiche esistenti non abbiano ridotto il consumo e abbiano invece alimentato un’economia sommersa controllata da reti criminali.
Secondo il rapporto, la Francia sta affrontando un consumo di massa, con circa 4 milioni di consumatori di cannabis.
“Quando il livello di consumo è così alto, il proibizionismo non impedisce l’accesso. Spinge solo i consumatori verso prodotti non regolamentati e potenzialmente pericolosi”, ha dichiarato Bernard Basset, presidente dell’associazione Addictions France.
I deputati propongono che la Francia adotti un mercato regolamentato della cannabis simile ai modelli visti in Canada e Portogallo, dove la depenalizzazione delle droghe ha portato a migliori risultati in termini di salute pubblica.
“Solo perché le droghe sono state depenalizzate non significa che non ci saranno processi”, ha detto Mendes, affermando che l’attenzione dovrebbe essere focalizzata sul sostegno al trattamento delle dipendenze piuttosto che sulla criminalizzazione dei consumatori.
Visioni contrastanti per un mercato regolamentato
Pur concordando sulla necessità di una legalizzazione, i due parlamentari propongono modelli di regolamentazione diversi. Antoine Léaument è favorevole a un modello controllato dallo Stato, con una società pubblica che supervisiona la produzione e la distribuzione della cannabis. Questa entità garantirebbe una gamma di prodotti competitivi, esercitando al contempo un controllo rigoroso su qualità e prezzi.
Ludovic Mendes, invece, sostiene un modello liberale, in cui operatori separati privati gestirebbero coltivazione, distribuzione e vendita al dettaglio sotto la supervisione di un’agenzia nazionale di regolamentazione. Il documento sostiene inoltre la creazione di club di cannabis senza scopo di lucro, in cui i consumatori potrebbero coltivare le proprie piante in un ambiente limitato.
Qualunque sia il modello, entrambi i parlamentari propongono di fissare una soglia legale per il possesso personale, con Mendes che suggerisce 10 grammi e Léaument che sostiene 25 grammi, in linea con la recente legislazione tedesca. Inoltre, raccomandano un limite di quattro piante per famiglia per la coltivazione personale.
Ridurre il mercato illegale e ridurre i rischi
Uno degli argomenti principali del rapporto è che la legalizzazione sarebbe in grado di minare le reti criminali che prosperano sotto il proibizionismo. Ponendo la produzione e la vendita di cannabis sotto il controllo dello Stato, la Francia potrebbe ridurre il potere dei trafficanti, garantendo al contempo che i prodotti soddisfino gli standard di salute e sicurezza. “L’idea è quella di prosciugare il mercato illegale, destabilizzare l’economia dei trafficanti e catturare i proventi del sommerso a beneficio dell’interesse generale”, si legge nel rapporto.
Per competere con gli spacciatori illegali, i deputati suggeriscono di fissare il prezzo iniziale della cannabis legale a meno di 5 euro al grammo, che è significativamente più basso dell’attuale prezzo di strada di circa 10 euro.
Opposizione e polemiche
Naturalmente non tutti sono convinti di questa proposta. Il Ministro degli Interni, Bruno Retailleau, rimane fermamente contrario alla legalizzazione e ha lanciato una campagna mediatica volta a scoraggiare il consumo facendo sentire in colpa i consumatori, una campagna criticata da tutti coloro che si occupano di prevenzione.
“Uno spinello sa di sangue”, ha dichiarato di recente, rafforzando il suo impegno per un approccio di tolleranza zero.
Anche i sindacati della polizia e i politici conservatori hanno espresso scetticismo.
“Legalizzare la cannabis è la soluzione peggiore. Ci sarà sempre un mercato per droghe più forti e pericolose”, ritiene Benjamin Camboulives, portavoce del sindacato Polizia Alternativa CFDT.
Gli esperti di salute pubblica, tuttavia, contestano questa opinione.
“Il timore che la legalizzazione aumenti il consumo è infondato”, ritiene Bernard Basset. “I Paesi che hanno legalizzato la cannabis non hanno registrato un aumento spettacolare del consumo, ma hanno controllato meglio la qualità e la distribuzione”
Oltre la cannabis: depenalizzazione di altre sostanze?
Il rapporto va oltre la legalizzazione della cannabis, raccomandando anche la depenalizzazione di piccole quantità di altre droghe, tra cui cocaina, MDMA ed eroina. I deputati suggeriscono che il possesso di meno di 3 grammi non dovrebbe portare a un procedimento penale, permettendo alle forze dell’ordine di concentrarsi sui trafficanti piuttosto che sui consumatori.
La misura è in linea con il modello portoghese, dove la decriminalizzazione del 2001 ha portato a significativi miglioramenti nel trattamento della tossicodipendenza e nella riduzione dei danni.
“L’impatto complessivo della riforma portoghese sulla salute è stato positivo”, si legge nel rapporto, che cita una diminuzione del consumo problematico di droghe da quando è stata attuata la politica.
Il rapporto avanza anche l’idea di un referendum sulla questione, suggerito recentemente dal sindaco di Grenoble Eric Piolle. Questo potrebbe essere in linea con la recente apertura del presidente Emmanuel Macron alle consultazioni dei cittadini sulle principali questioni nazionali, anche se non ha indicato se la legalizzazione della cannabis sarebbe una di queste.
Poiché la criminalità legata alla droga è una preoccupazione crescente nelle aree urbane, i parlamentari raccomandano anche un aumento degli investimenti nella polizia comunitaria e nei progetti di rigenerazione urbana nei quartieri più colpiti dal traffico di droga.
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