In Canada, molti prodotti di cannabis legali dichiarano in modo eccessivo il loro contenuto di THC e CBD. Diversi studi, tra cui quelli condotti da due laboratori e da un produttore di cannabis, rivelano una significativa discrepanza tra le indicazioni riportate sull’etichetta e l’effettiva potenza, con alcuni prodotti che contengono fino al 20% di THC in meno rispetto a quanto pubblicizzato.
Questa errata rappresentazione della potenza ha suscitato preoccupazione tra gli esperti del settore. Borna Zlamalik, vicepresidente senior per l’innovazione e la ricerca e sviluppo presso la OrganiGram Holdings Inc. di Moncton, New Brunswick, afferma che alcune aziende di cannabis stanno intenzionalmente manipolando le procedure di campionamento per presentare i loro prodotti nella migliore luce possibile.
La mancanza di metodi di analisi standardizzati e di una supervisione governativa ha contribuito a questo problema. I critici sostengono che i produttori campionano ed elaborano selettivamente i prodotti in modo che non rappresentino accuratamente intere partite. Si sostiene inoltre che alcune società di analisi della cannabis abbiano utilizzato tecniche di analisi fraudolente per gonfiare i risultati del THC.
Health Canada ha riconosciuto queste preoccupazioni e sta indagando sui reclami relativi all’etichettatura inaccurata. A luglio ha lanciato un programma di raccolta dati per confrontare i risultati dei prodotti con le dichiarazioni di potenza, promettendo azioni di conformità e di applicazione della legge, ove necessario, per mitigare i rischi per la salute e la sicurezza.
Il problema si è aggravato negli ultimi anni, con i produttori di cannabis e i laboratori che si contendono le quote di mercato in un contesto di saturazione. I clienti si affidano sempre più al prezzo e alla potenza per differenziarsi, il che ha portato a un aumento della potenza media dei prodotti. Questa tendenza ha portato a perdite finanziarie per aziende come OrganiGram, poiché i consumatori optano per prodotti concorrenti con una maggiore potenza pubblicizzata.
Supra Research and Development, un laboratorio di analisi con sede a Kelowna, ha testato 46 prodotti di fiori secchi e ha scoperto che nessuno soddisfaceva i livelli di THC pubblicizzati, con la maggior parte dei prodotti inferiori di oltre il 20%. Un test simile condotto da High North Labs di Vaughan, Ontario, ha mostrato che nessuno dei prodotti raggiungeva la potenza dichiarata, con la maggior parte di essi inferiore di almeno il 5% rispetto alla quantità dichiarata.
Queste discrepanze hanno spinto a richiedere protocolli di analisi standardizzati all’interno dell’industria, per garantire accuratezza e coerenza. Health Canada sta già esplorando l’idea di fissare limiti di variabilità del THC per la cannabis essiccata, come attualmente esiste per le estrazioni, i cosmetici alla cannabis o gli edibles.
Negli Stati Uniti, la ricerca accademica ha confermato le affermazioni sull’inflazione del contenuto di THC, con le etichette dell’80% dei prodotti a base di cannabis che sovrastimano il contenuto di THC di almeno il 15% in alcuni casi. L’autorità di regolamentazione della cannabis del Michigan ha avviato controlli sui prodotti contenenti più del 28% di THC totale, mentre lo Stato di Washington ha chiuso i laboratori che producevano risultati esagerati.
You must be logged in to post a comment Login